La pasta è un alimento cardine della dieta italiana. E’ un impasto di acqua e farina, oppure acqua e semola, sulle cui origini non vi sono certezze.
Si presta a numerose preparazioni, più o meno elaborate, che, nel corso degli anni, hanno preso sempre più piede ben oltre il bacino del Mediterraneo.
Proprio per il suo consumo predominante in Italia, ma diffuso a livello planetario, la pasta è stata oggetto di svariate controversie tra sostenitori ed oppositori ugualmente accaniti.
Essa rappresenta, innanzitutto, un’ importante fonte di carboidrati complessi, il carburante dell’organismo.
La scomposizione di tali carboidrati genera rilascio di calorie e fornisce atomi di carbonio, utili per la costituzione di molte molecole biologiche la cui azione è essenziale per il buon funzionamento dell’organismo.
Si tratta di un alimento dall’elevato potere saziante per la presenza dell’amido. Infine, la complessità dei carboidrati che la compongono richiede un periodo di scomposizione piuttosto lungo, il che implica che il potere saziante della pasta abbia una durata maggiore di altri cibi amidacei quali le patate ed il riso (il cosiddetto indice glicemico).
L’eccessivo consumo di pasta è stato recentemente messo sotto accusa da diversi gruppi statunitensi, poiché è stata ipotizzata una maggior tendenza alla recidiva del tumore della mammella, nelle pazienti che consumavano abbondanti e frequenti porzioni di pasta. E’ pur vero che il meccanismo che sembra governare tale relazione causa-effetto è tutt’ora sconosciuto. Pertanto, molti invitano ad esser cauti nell’affermare che “più pasta uguale più cancro”.
In realtà una precisazione necessaria riguarda i condimenti utilizzati. Negli Stati Uniti abbondano le paste asciutte condite con salse a base di burro e formaggi, o di panna e uova (varianti della cosiddetta pasta alla Alfredo). In tal caso al consumo abbondante di pasta si associa un altrettanto massivo uso di grassi saturi, corresponsabili dell’incremento di peso corporeo spesso associato alla patologia neoplastica.
Un consumo di pasta moderato, accompagnato da condimenti salubri quali verdure fresche, legumi, sughi al pomodoro semplice (non ragù), non può che essere un alleato nel mantenimento di uno stato di buona salute. Per quanto riguarda le quantità, molto dipende dall’attività fisica svolta.
Infine,va precisato che, sebbene grassi e proteine possano fornire l’energia necessaria alla sopravvivenza dell’essere umano, i neuroni hanno bisogno di glucosio. Quest’ultimo è reperibile solo da alcuni amminoacidi che costituiscono le proteine e dal glicerolo presente nei trigliceridi. Pertanto, per un corretto funzionamento neuronale è molto più efficiente l’assunzione di discrete quantità di carboidrati, piuttosto che di grandi quantità di proteine e grassi, la cui assunzione esclusiva porta a seri danni a carico di fegato e reni.
foto di Elisia Menduni
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